Alzheimer: Gli USA approvano il primo farmaco contro la malattia
Gli Stati Uniti approvano il primo farmaco contro l’Alzheimer
la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato per la prima volta un farmaco in grado di rallentare i sintomi della malattia dell’Alzheimer, dopo averne verificato l’efficacia.
Il farmaco lecanemab, che avrà il nome commerciale di Leqembi, è stato sviluppato dalla casa farmaceutica giapponese Eisai e si è dimostrato efficace nel rallentare gli effetti della malattia neurodegenerativa.
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La FDA aveva già concesso l’approvazione accelerata del farmaco lo scorso gennaio, ma non era ancora stato condotto uno studio clinico definitivo, che aveva dato risultati soddisfacenti.
“Questo studio di conferma ha verificato che si tratta di un trattamento sicuro ed efficace per i pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer“, ha dichiarato in un comunicato Teresa Buracchio, direttore ad interim dell’Office of Neuroscience del Center for Drug Evaluation and Research dell’FDA.
Una conquista, nonostante il rischio di effetti negativi
L’Alzheimer, che colpisce 6,5 milioni di persone solo negli Stati Uniti, è una malattia neurodegenerativa irreversibile che distrugge lentamente la memoria e la capacità di svolgere attività. Secondo l’FDA, l’ultimo studio condotto su 1.800 pazienti ha mostrato una “riduzione significativa” del declino cognitivo.
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Il farmaco, che viene somministrato per via endovenosa, ha sollevato il sospetto che possa causare infiammazioni ed emorragie cerebrali, una condizione che si verifica in alcuni pazienti affetti da Alzheimer, nota come ARIA.
Nella sua dichiarazione, l’FDA ha riconosciuto che Leqembi può causare effetti collaterali come cefalea o addirittura ARIA, che di solito si risolvono nel tempo ma che in rari casi possono essere fatali. L’ente regolatore raccomanda di non prescrivere Leqembi ai pazienti che assumono farmaci anticoagulanti, poiché aumenta il rischio di emorragie cerebrali.
L’FDA ha dichiarato che il farmaco deve essere utilizzato anche nei pazienti con lieve deterioramento cognitivo e nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer.