Salvini e il patto con Germania e Austria
Può essere il punto di partenza per una futura collaborazione tra Italia, Austria e Germania. “Le cose sono relativamente semplici – assicura il ministro dell’Interno austriaco, Herbert Kickl, dopo il trilaterale con l’omologo italiano, Matteo Salvini, e il tedesco Horst Seehofer – noi tre siamo d’accordo sul fatto che vogliamo mettere ordine” e “mandare il chiaro messaggio che in futuro non dovrebbe essere possibile calpestare il suolo europeo se non si ha il diritto alla protezione”.
Il 19 luglio si incontreremo di nuovo, a Vienna, per mettere a punto meglio le misure per contrastare l’immigrazione clandestina. “Nell’ambito dell’Unione europea vediamo che si è mosso qualcosa”, ammette Seehofer dopo il trilaterale con Salvini e Kickl. Anche il titolare del Viminale ostenta ottimismo assicurando che “finalmente in Europa si sia cominciato a lavorare seriamente sulla materia delle migrazioni”.
A Innsbruck si è fatto portavoce del piano condiviso prima di partire con il premier Giuseppe Conte. “Limitare le partenze, sostenere la Libia e dare a Tripoli il diritto ai rimpatri e la ridistribuzione delle quote degli arrivi – spiega – contiamo che l’Italia sia sostenuta nell’accoglienza, nella gestione degli arrivi e dei rimpatri”. Lo spirito del patto, più volte ripetuto durante il vertice, è semplice: meno migranti, meno sbarchi e meno morti.
“Le proposte italiane su migranti diventano proposte europee – spiega Salvini in conferenza stampa – contiamo che finalmente l’Europa torni a difendere i confini e il diritto e alla sicurezza dei 500 milioni di europei”.