La Finanza consegna in procura i nomi di chi si è occupato del viadotto crollato, da Autostrade al Ministero. Ma al momento nessuno è indagato
I nomi di coloro che ipoteticamente possono avere delle responsabilità nella storia del ponte Morandi. Di questo si sta occupando la Guardia di Finanza di Genova. Per circoscrivere il più possibile l’elenco degli indagati, dato che i tempi stringono, si guarda in particolare agli ultimi 5 anni, come scrive il Corriere della Sera. La Finanza sta cercando di individuare manager, tecnici e ingegneri che si sono occupati del Ponte Morandi e in particolare dell’ormai famoso intervento di rinforzo del cavalcavia, tecnicamente “retrofitting strutturale”. Ecco chi sono, i loro ruoli e come si sono succeduti gli eventi. Attenzione: nessuno, a oggi, è indagato.
Autostrade
Il concessionario autostradale controllato dal gruppo Atlantia della famiglia Benetton lo scorso anno aveva sviluppato, approvato e presentato un progetto di potenziamento dei tiranti che aveva passato tutti i vagli “pubblici”: quello del Provveditorato per le opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e quello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Era già approdato alla fase esecutiva, con una preselezione del bando d’appalto presentata a maggio e una previsione di inizio lavori per l’anno 2019. Vari i dirigenti che si sono occupati dell’intervento: il responsabile delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, Michele Donferri Mitelli, che sulla vicenda è già stato sentito dai magistrati come persona informata sui fatti. Donferri sovrintende a ogni opera e riferisce al suo diretto superiore, Paolo Berti, il direttore centrale operativo. In questa fase è stato coinvolto anche il direttore legale, Amedeo Gagliardi, al quale fa capo l’Ufficio affari regolatori e concessori. Da questo ufficio passano le consulenze legali legate a investimenti, manutenzioni e gare d’appalto. Nel caso specifico, vista la portata dell’intervento, oltre 20 milioni di euro, e considerato che l’amministratore delegato e direttore generale di Austostrade, Giovanni Castellucci, ha un autonomia operativa fino a 5 milioni, il progetto è stato portato all’attenzione del consiglio di amministrazione presieduto da Fabio Cerchiai che ha dato l’ok all’intervento. A questi nomi si aggiungono quelli di Stefano Marigliani, responsabile del Tronco autostradale di Genova e del suo predecessore Riccardo Rigacci.
Provveditorato
Il progetto, così approvato, è stato inquadrato come intervento migliorativo e non ordinario, procedura che richiede tempi più lunghi e un passaggio al Ministero. Il quale, prima di dare l’ok, ha chiesto un parere obbligatorio al Comitato del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, la sua articolazione locale. Il primo febbraio scorso gli ingegneri Paolo Strazzullo, capo della divisione tecnica di Autostrade e responsabile del Procedimento, e Massimiliano Giacobbi, direttore tecnico della controllata Spea, hanno presentato il progetto (il piano Sicurezza è stato elaborato dall’ingegner Massimo Bazzarelli) al Comitato di Genova, presieduto dal provveditore Roberto Ferrazza, davanti a dieci commissari con diritto di voto e 17 esperti in rappresentanza di ogni settore coinvolto.
Ministero
Dal Provveditorato genovese il progetto è poi rimbalzato al Ministero, a Roma, per l’ultimo ok, a firma di Vincenzo Cinelli, il Direttore generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.
Crollo ponte: Gdf al Mit, Provveditorato e Spea
La Guardia di finanza esegue un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi. Le Fiamme gialle sono nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta, e della Spea Engineering spa. I sequestri stanno avvenendo a Roma, Milano, Firenze e Genova.
PONTE MORANDI: TONINELLI, MIT A DISPOSIZIONE AUTORITA’ PER FARE CHIAREZZA
”Sono ben felice che si faccia chiarezza su quanto successo in passato. Il @mitgov è a totale disposizione delle autorità che stanno indagando sul crollo del #PonteMorandi. Buon lavoro a Gdf e magistrati”. Lo scrive il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, su Twitter.
via http://www.affaritaliani.it