Cosa succede se fai meditazione ogni giorno?
Esistono sono varie tecniche di meditazione nel mezzo di un mondo iperconnesso.
Perché non hai mai iniziato a meditare? Perché molti non lo fanno?
La mia prima esperienza con la meditazione l’ho avuta in ufficio circa tre anni fa, quando un gruppi di colleghi s’era ritrovato in sala riunione per una rapida sessione guidata.
Ricordo bene quella prima semplice meditazione: dopo appena dieci minuti seduta cogli occhi chiusi all’interno di un cerchio di sedie di plastica mi sentivo come se fossi stata per ore chiusa in una spa. La mia mente era calma e il corpo si muoveva lentamente. Ritornai alla scrivania rilassata e cogli occhi assonnati, come se avessi appena sorseggiato un bicchiere di vino.
Che cos’era successo, qualcosa di magico? Qualunque cosa fosse, ne ero stata catturata.
La meditazione, nella sua forma più semplice, è la pratica di osservare il proprio respiro. Cosa che può andare a mutare i propri comportamenti, sortire effetti sul cervello e incrementare permanentemente la capacità di regolare le proprie emozioni. Le ricerche dimostrano altresì che la meditazione fa calare i livelli d’infiammazione del cervello, riducendo il rischio di tumori e altre malattie. Inoltre ti mette in condizioni d’avvertire un senso di stupore, allevia i dolori e protegge il cervello dall’invecchiamento. Inoltre la meditazione può aiutare chi soffre d’ansia, depressione, insonnia e spossatezza. Non c’è da stupirsi se questa semplice pratica sia esplosa diventando un’industria del valore di miliardi di dollari.

Indipendentemente da tutti quegli effetti benefici, dopo quelle sessioni in ufficio non avevo continuato a meditare per conto mio. Così decisi di fare la prova per un mese, prefissandomi l’obiettivo modesto di meditare per cinque minuti tre volte al giorno.
Ho fallito miseramente. In media, direi di esser riuscita a meditare per cinque minuti solo una volta al giorno. I risultati alla fine li ho notati comunque. Niente di scientificamente valido, si tratta solo della mia esperienza personale. E tuttavia, dopo una dose relativamente piccola di meditazione, sento d’esser cambiata parecchio, quindi provate a immaginare i risultati di una pratica costante.
Ecco il modo in cui un mese di meditazione ha segnato la mia vita:
Mi ritrovo a parlare come quelli dei podcast.
Da quando ho cominciato il mio esperimento meditativo mi pare che il mio cervello funzioni più lentamente e razionalmente. Cosa che salta agli occhi quando parlo. Avete presente il modo in cui i conduttori dei podcast pronunciano con cura ogni parola ed esprimono i propri pensieri ponderatamente? È così che mi esprimo adesso.
Inoltre mi ha resa più consapevole del presente. Un tempo durante una conversazione facevo fatica a rimanere concentrata. La mia bocca si muoveva, e il mio cervello pensava alla lista della spesa o s’infilava in un loop dei miei programmi futuri. Da quando grazie alla meditazione ho imparato a vivere nel presente, non avverto più altrettanto spesso questi problemi.
Gli esperti sostengono che la meditazione ti aiuti ad essere più consapevoledella formazione dei tuoi pensieri, cosa che ho potuto verificare. Sento di capire più profondamente che cosa sia importante per me e su quali aspetti concentrarsi nella vita o nel corso di una conversazione. Sono anche più brava ad allontanare quegli altri pensieri casuali.
Non mi agito più al volante.
Situazioni che prima mi facevano diventare paonazza d’ansia (ingorghi, ascensori affollati e poco tempo a disposizione, tanto per dirne qualcuna), non m’agitano altrettanto da quando ho cominciato a fare meditazione. Sento che la mia attenzione va spontaneamente al mio respiro, non devo neanche pensarci, e quella diventa l’ancora che mi tiene calma fino alla conclusione della situazione frustrante.
Sì, mi rendo conto di quanto tutto ciò suoni un po’ misticheggiante, e io stessa non ci avrei creduto fino a un mese fa. Ma è successo. E la scienza lo conferma: le ricerche hanno ripetutamente indicato che la consapevolezza è in grado d’alleviare lo stress.
Mi sono innamorata dello yoga.
Ora che mi sono resa conto di quanto la meditazione migliori il mio stato mentale mi sento ultra interessata a qualsiasi attività che sia in grado di riprodurre quella sensazione. E lo yoga è una di queste.
Quando sono a lezione resto concentrata più di quanto non riesca a fare meditando in solitudine, perché è guidata, e gli altri intorno a me mi tengono sulla retta via. Dura più a lungo dei tipici cinque minuti di meditazione, e quindi dopo il mio cervello si sente più tranquillo. Oltretutto conta come esercizio fisico quotidiano: le ricerche dimostrano che si tratta senza alcun dubbio di una forma salutare d’attività fisica. Quindi vedo solo vantaggi.
La parola “produttività” ha assunto tutto un altro significato.
Ho imparato che prendersi il proprio tempo per “essere semplicemente se stessi”, non è solo qualcosa che ci si può permettere, ma è necessaria se voglio sentirmi al meglio. Non devo a tutti i costi fare qualcosa, andare da qualche parte o raggiungere un qualche obiettivo per sentire di stare trascorrendo saggiamente il mio tempo.
A volte è difficile credere che quei cinque minuti in cui mi dimentico della lista delle cose da fare risultino più produttivi dei cinque minuti in cui mi ci applico. Ma dopo una pausa di meditazione i compiti che devo svolgere non mi paiono più altrettanto urgenti o stressanti. Mi sono resa conto del fatto che “essere semplicemente se stessi” è una buona meta.
Quei cinque minuti sono un piccolo investimento con grandi guadagni.
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su HuffPost USA ed è stato tradotto daStefano Pitrelli