Manovra, scontro Lega-M5s. La Lega chiede un passo indietro sul Reddito di Cittadinanza
Braccio di ferro tra i vicepremier su ecotassa, tagli a quota 100 e reddito di cittadinanza: servono altri 5 miliardi di euro per evitare la procedura d’infrazione dell’Ue. L’esame in commissione al Senato non è ancora iniziato e potrebbe finire con un maxiemendamento
Torna a salire la tensione tra i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi di Maio. Al centro dello scontro ci sono la manovra e gli eventuali passi indietro da fare su pensioni e reddito di cittadinanza per trovare altri cinque miliardi di euro, necessari a evitare la procedura d’infrazione dell’Ue.
Ma c’è anche il nodo ecotassa: la Lega non ne vuole sapere ed è pronta a cancellarla con un emendamento, sacrificando se necessario anche gli incentivi green in favore dei veicoli meno inquinanti promossi dal M5s. Si proverà a superare lo stallo con un nuovo vertice stasera a Palazzo Chigi a cui parteciperanno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Di Maio, Salvini, il ministro del Tesoro Giovanni Tria, il ministro per il Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari che in Parlamento seguono la legge di bilancio, Massimo Garavaglia e Laura Castelli.
Tempi stretti per l’esame in commissione
La legge di bilancio è quindi ancora degli scontri e delle trattative che da giorni si susseguono fuori dalle Aule parlamentari: mancano 16 giorni all’esercizio provvisorio e l’esame in commissione a Palazzo Madama non è ancora iniziato e potrebbe finire con un maxiemendamento del governo tra martedì e mercoledì. Il dialogo continua, fa sapere Bruxelles, ma i tecnici che sono a lavoro faticano a trovare gli spazi per mettere in campo misure sufficienti a garantire i desiderata europei: la revisione del deficit nominale al 2,04 non basta, anche perché non incide a sufficienza su quello strutturale.
Il braccio di ferro tra Di Maio e Salvini
Salvini, si racconta in ambienti della maggioranza, non è disposto a concedere altri aggiustamenti a quota 100 perché rispetto alle stime iniziali si contano già due miliardi di risparmi nel 2019 e, inoltre, il vicepremier leghista non è disposto a caricarsi un peso superiore a quello dell’alleato per fra quadrare i conti con l’Europa. Ma anche Di Maio non vuole cedere sul reddito di cittadinanza e, si evidenzia in ambienti cinquestelle, da sempre è la riforma della Legge Fornero a essere sotto i riflettori della commissione europea, convinta che la messa in discussione del sistema previdenziale rappresenti une elemento di debolezza per il futuro del Paese.
Il nodo ecotassa
Per quanto riguarda l’ecotassa, il provvedimento aveva creato tensioni tra Lega e M5S già ai primi di dicembre. Salvini aveva spiegato di essere contrario “a ogni ipotesi di nuove tasse sull’auto, che è già uno dei beni più tassati”, ma Di Maio aveva assicurato che le auto delle famiglie non saranno tassate.
Lo scontro con Giorgetti
A far salire la tensione ieri erano state anche alcune dichiarazioni del sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che aveva difeso quota 100 sulle pensioni e allo stesso tempo attaccato la misura che prevede il reddito di cittadinanza. Parole alle quali Di Maio aveva seccamente replicato: “Io il contratto l’ho firmato con Salvini e nel contratto c’è il reddito di cittadinanza”. E Salvini aveva rassicurato: “Quello che c’è nel contratto io lo rispetto”.
via tg24.sky.it