Con il nuovo decreto sulla Fase 2 stabilisce regole certe condizioni per i prezzi sulle mascherine chirurgiche
Il decreto per la Fase due stabilisce un unico prezzo e condizioni per l’uso e l’acquisto delle mascherine chirurgiche d cui tutti i rivenditori dovranno rispettare.
La Fase 2 vuole fermare l’inflazione dei prezzi per le Mascherine . Pertanto, le semplici maschere chirurgiche non dovranno costare più di 50 centesimi ciascuna, ha affermato il Primo Ministro Giuseppe Conte. Tuttavia, ciò ha scatenato la protesta dei produttori di maschere dove lamentano il basso prezzo per coprire i costi.
Nell’era della crisi da coronavirus, anche l’industria del lusso italiana cambiarono la loro produzione verso la realizzazione di Mascherine Chirurgiche . Il gruppo di lusso milanese Prada ha prodotto 110.000 Mascherine per i medici nella regione Toscana. Il materiale è prodotto in uno stabilimento di Prada vicino a Perugia.
Il produttore di calzetteria Calzedonia ha anche annunciato che avrebbe usato alcune delle sue officine per produrre respiratori.
Anche il gruppo tessile italiano Miroglio, che è noto per la sua moda nel segmento di lusso, ha smesso di produrre abiti per alcune settimane e produce maschere per il viso. 10.000 pezzi sono già stati consegnati alla protezione civile italiana e la produzione è stata aumentata a 600.000. Un milione di maschere per il viso sono state ordinate dalla società.
Le regole e l’uso delle Mascherine
Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti.
Per la popolazione generale potranno essere utilizzate, in alternativa alle mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.
