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Mosca ha inviato sei bombardieri bimotore Tu-22M3per distruggere il più importante centro di addestramento dell’Isis in Siria. I Tu22M3 sono partiti dalla Russia e, passando attraverso lo spazio aereo iraniano ed iracheno, hanno sganciato il loro carico di bombe sui terroristi, ad est di Palmira. Nei bombardamenti sono stati eliminati tre depositi di armi e munizioni, tre carri armati, otto veicoli dotati di armi pesanti ed è stato neutralizzato un gran numero – seppur imprecisato – di combattenti dell’Isis. Molto probabilmente il bombardamento rappresenta una sorta di vendetta per l’abbattimento dell’elicottero russo compiuto nei giorni scorsi.
La coalizione a guida Usa è stata avvisata dell’operazione. Del resto, come ha sottolineato il Washington Post, la collaborazione tra America e Russia in Siria sembra essere più efficace. Anzi, in una delle sue ultime dichiarazioni, il Segretario di Stato Usa ha apertamente dichiarato gruppi terroristici anche Jaysh al-Islam e Ahrar al-Sham, gruppi con i quali l’Occidente dialogava fino a ieri e contro i quali Vladimir Putin ha sempre combattuto, irritando non poco Washington.
I Tupolev Tu-22M
Questo tipo di bombardiere è stato progettato dall’OKB 156, diretto da Anfrej Nikolaevic Tupolev. La sua progettazione iniziò nel 1964, per cercare di sostituire il bombardiere medio supersonico Tu-22 Blinder. I risultati inizialmente non sono dei migliori. Il primo progetto, sigla interna 106, non possedeva le caratteristiche necessarie per un salto di qualità. Viene così avviato il progetto 125, che però non convince e viene sostituito dal Sukhoi T-4. La Tupolev però non si dà per vinta e cerca di creare un modello che possa concorrere con il T-4. Nasce così “uno degli aerei più belli mai realizzati”, come lo hanno definito degli esperti italiani.
I Tu-22M3 usati oggi da Mosca rappresentano una variante particolare sviluppata da Tupolev OKB: muso più allungato e maggior capacità d’azione in quanto il carico bellico ha un volume doppio rispetto ai modelli precedenti. In una prima versione dell’articolo era stato scritto: ” La sua progettazione iniziò nel 1946…”. Si tratta ovviamente di un refuso, che è stato corretto. La data giusta è infatti 1964. Ringraziamo i lettori per la segnalazione.
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