La Cina vuole conquistare l’Europa con le auto elettriche
La Cina e la conquistare dell’Europa con le auto elettriche
Nel mercato interno cinese, il più grande del mondo, i produttori del Paese sono già all’avanguardia. Ora vogliono entrare nel mercato tedesco con auto elettriche.
Con l’arrivo dei nuovi modelli di auto elettriche del costruttore cinese Nio che in Germania si sta affacciando con nuovo concetto di punti di ricarica delle batterie. Se l’utente non vuole ricaricare l’auto con il cavo, può sostituire la batteria vuota con una piena. Ma c’è un problema: finora esiste solo una stazione di questo tipo in Germania, in Baviera, sull’autostrada A8. Entro la fine del 2022 ce ne saranno altre 19 e nel 2023 altre 100.
Crash test, un disastro
17 anni fa, i produttori cinesi avevano già tentato di introdurre automobili nel mercato tedesco, ma i risultati dei crash test condotti dall’Automobile Club Generale Tedesco (ADAC) sul SUV Landwind lasciarono molto a desiderare.
Ma ora la situazione appare diversa. Sixt, il gigante del settore con sede a Monaco di Baviera, ha annunciato di aver concluso un contratto con il produttore cinese di auto BYD: 100.000 auto elettriche entro il 2028. I primi saranno consegnati quest’anno.
Per BYD, l’accordo con Sixt è un passo da gigante. Inoltre, l’azienda è già uno dei maggiori produttori di batterie al mondo e, a medio termine, potrebbe diventare il più grande produttore di auto elettriche, superando addirittura Tesla sul podio.
Gli esperti stimano che quasi 20 marchi automobilistici cinesi potrebbero presto arrivare in Europa. Il vantaggio è che producono veicoli in diversi segmenti, mentre i grandi produttori europei offrono veicoli elettrici solo nel segmento più costoso, con carenze di pezzi di ricambio e chip dovute a problemi di catena di approvvigionamento e conseguenti ritardi di produzione.
La concorrenza asiatica

Ma i produttori cinesi saranno in grado di competere con Mercedes, BMW o VW? Jochen Siebert, fondatore della JSC Automotive di Shanghai e Stoccarda, specializzata nel mercato automobilistico cinese dice: “Non credo che nessuno dei produttori cinesi possa davvero competere allo stesso livello dei produttori europei, giapponesi e coreani in Europa”.
Per Siebert, la forza delle auto cinesi risiede nell’offerta di varie funzioni elettroniche, come il karaoke per i passeggeri o i dispositivi di realtà aumentata, che probabilmente attireranno i consumatori cinesi. Ma gli acquirenti tedeschi del segmento più costoso sono più conservatori ed evitano il più possibile i dispositivi elettronici.
Cina, un mercato fortemente protezionistico
Inoltre, la maggior parte, se non tutti, i produttori cinesi non esisterebbero a sdoganare. Siebert afferma che, “sapendo che lo Stato cinese sta esaurendo i fondi per fornire ulteriori sussidi, tutti i produttori cinesi si stanno affrettando ad andare all’estero e a tentare la fortuna”.
Gregor Sebastian, analista del settore automobilistico presso il Market Institute for Chinese Studies (MERICS), ritiene che le aziende cinesi abbiano anche beneficiato delle restrizioni di accesso al mercato per i concorrenti stranieri in Cina.
Tuttavia, questo sostegno potrebbe diventare un serio problema per i produttori cinesi in Europa. L’UE ha deciso di affrontare il protezionismo cinese. “Le nuove regole sui sussidi dei Paesi terzi che distorcono la concorrenza”, suggerisce Sebastian, “potrebbero diventare un serio problema per i produttori cinesi di auto elettriche”. Le crescenti differenze geopolitiche possono rappresentare un ulteriore problema.
“L’isolamento della Cina sarebbe dannoso per i produttori tedeschi”.
Ferdinand Dudenhöffer, direttore del CAR, Centre for Automotive Research di Duisburg, ritiene che il vantaggio della Cina sia la velocità quasi infinita con cui sviluppa e implementa le innovazioni. “Tesla è unica, ma in Cina c’è un ampio movimento che sta creando molte Tesla”, ha detto Dudenhöffer.
L’esperto avverte che una “politica anti-Cina” danneggerebbe le case automobilistiche tedesche molto più di quelle cinesi. “Perderemmo molto di più e un isolamento della Cina colpirebbe l’industria automobilistica tedesca nel suo punto più sensibile, perché è lì che risiede la forza innovativa. Le innovazioni di oggi vengono dalla Cina e chi le evita perde i suoi clienti internazionali.