I rom devono pagare l’affitto come tutti. Stop alloggi gratuiti!
I rom devono pagare l’affitto come tutti. Stop alloggi gratuiti!
I rom nelle case vuote? Devono pagare l’affitto come tutti gli altri». La pensano tutti allo stesso modo in città. La soluzione dell’amministrazione comunale per i nomadi che vivono nel campo del Brusigliano dovrebbe prevedere un canone di locazione da corrispondere al proprietario dell’immobile. Dopo l’annuncio del vicesindaco Anna Maria Celesti, di voler procedere allo smantellamento del campo rom dietro il nuovo ospedale con l’intento di trasferire le famiglie nelle case sfitte di proprietà pubblica o di altri enti o soggetti privati, i cittadini pistoiesi hanno le idee chiare: «Bene lo smantellamento, ma anche loro devono pagare l’affitto come tutti gli altri. Non possiamo pagare noi per loro».
Quello del campo rom lungo il Brusigliano è un problema che si trascina da diversi anni. Se l’ex giunta Bertinelli aveva previsto una restyling del campo, la giunta Tomasi invece crede che debba essere superato il problema procedendo appunto allo smantellamento. Ma per la cittadinanza, almeno per chi ha risposto alle nostre domande, sistemare le famiglie nomadi in case messe a disposizione gratuitamente sarebbe un grave errore.
«Se non vogliono vivere come noi che tornino a casa loro – dice Giuliano Iacomelli –. Il Comune intende metterli negli appartamenti vuoti? Benissimo ma paghino l’affitto, perché se lo possono permettere».
Della stessa opinione anche Mirko Bernacchi. «Le case devono essere date alle famiglie solo se pagheranno un canone di locazione – dice –. Sono d’accordo con lo smantellamento di quel campo, non è possibile continuare a tenerlo aperto in quelle condizioni».
«E si dovrebbe pagare tutti noi con le nostre tasse? – ironizza Girolamo Marra sorridendo – Nessuna concessione gratuita ai nomadi. Si definiscono pistoiesi, devono pagare affitto e utenze come tutti gli altri». «Basta che li mettano in zone che possono essere controllate – continua Rosalina Ciamaolo – Io sono dell’opinione che debbano anche essere mandati via se non vogliono rispettare le nostre regole».
Non solo, c’è chi pensa che un progetto del genere penalizzi le famiglie che aspettano da tempo di avere un appartamento pubblico perché non possono permettersi altro. «Prima il Comune sistemi chi aspetta di avere una casa popolare perché è davvero in difficoltà – dice Serena Armato – Se ci sono immobili vuoti, spazi che saranno messi a disposizione da enti pubblici o privati, devono essere resi disponibili a chi ha fatto richiesta da tempo, a chi ha problemi ad andare avanti. Poi, chiaramente – continua Armato – se pensano di sistemare le famiglie nomadi in appartamenti, almeno che non li diano gratuitamente. Capisco che ci sono bambini, famiglie per bene, ma se possono permetterselo devono pagare l’affitto come tutti gli altri».