Di Maio all’Ue: “Sui migranti non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno
L’asse con Salvini resiste. Luigi Di Maio torna a parlare del caso Diciotti – la nave ancora ferma nel porto di Catania – e lo fa con un mix di critiche e avvertimenti: “L’Europa nasce intorno a principi come la solidarietà, se non è in grado di ridistribuire 170 persone allora ha un serio problema con i suoi principi fondativi”, ha detto il vicepresidente del Consiglio, ospite di Agoràsu Rai Tre. Parole pronunciate mentre a Bruxelles sta per prendere il via la riunione degli sherpa con cui si tenterà, tra millle difficoltà, di trovare una linea comune sulla questione migranti. Di Maio ha ribadito la posizione sul possibile taglio dei 20 miliardi di contributi l’anno nel caso di un mancato intervento europeo: “Io non ho visto dichiarazioni dalla Ue in questa settimana” e “non vogliamo essere presi in giro dagli altri paesi dell’Unione”. E ancora: “Noi diamo 20 miliardi ogni anno all’Unione europea e ce ne rientrano poco più di 10. Vogliamo anche contribuire in maniera netta al bilancio dell’Unione europea, ma se c’è un progetto, una volontà di aiutarci in maniera reciproca.
Altrimenti io con 20 miliardi altro che quota 100 per superare la Fornero, faccio quota 90 o 80…”. Assicura che questo non porterà a un’Italexit ma “significa – aggiunge – mai più piedi in testa sull’immigrazione. I cittadini ci chiedono di far rispettare l’Italia”. Quanto alla magistratura – che sul caso Diciotti indaga per sequestro di persona – dice: “Come governo ci prendiamo la responsabilità di quello che stiamo facendo”.