Coronavirus: l’Oms dichiara l’emergenza globale

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Il coronavirus diventa emergenza globale





L’OMS questa sera a Ginevra ha eticcato il Coronavirus come emergenza internazionale.





Lo stato di emergenza sanitaria pubblica di rango internazionale prevede che l’Oms formuli “raccomandazioni temporanee. Si tratta di misure non vincolanti ma praticamente e politicamente significative che possono riguardare viaggi, commercio, quarantena, screening, cure. L’Oms può anche stabilire standard di pratiche globali”, spiega l’Organizzazione su Twitter. Tuttavia Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha invitato ad evitare reazioni eccessive di fronte all’epidemia del nuovo coronavirus e ha specificato: “Non raccomandiamo restrizioni nei viaggi e nel commercio”.





Le raccomandazioni dell’Oms a tutti gli Stati sono dunque state di applicare misure fondate come “appoggiare Paesi con sanità debole, accelerare sui vaccini, contrastare la diffusione di voci infondate”. Nell’occasione l’Oms ha diffuso anche i dati sui decessi e i contagi: quelli accertati sono 7834, di cui 7736 in Cina (circa il 99%) e 170 persone sono morte, tutte in Cina, dove 1.370 pazienti sono in gravi condizioni.





Coronavirus: l'Oms dichiara l'emergenza globale
Coronavirus: l’Oms dichiara l’emergenza globale




Oms: “Dobbiamo agire per limitare diffusione del Coronavirus”






Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha confermato che la Cina abbia adottato delle misure straordinarie per far fronte all’emergenza del coronavirus: lo avrebbe isolato e sequenziato, per poi condividere i dati rilevati. “Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato ininterrottamente per tutto questo tempo”, ha aggiunto, sottolineando che tuttavia al momento l’Oms non sia in grado di stabilire quanto grave sarà l’emergenza. Ragion per cui, bisogna essere preparati ad affrontarla: ecco perché è stato giudicato necessario dichiarare l’emergenza internazionale.





Tedros Adhanom Ghebreyesus ha spiegato che ora a ci sarebbero 98 casi di contagio da coronavirus in 18 Paesi fuori dalla Cina, tra cui 8 casi di trasmissione da uomo a uomo in quattro Paesi: Germania, Giappone, Vietnam e Stati Uniti. “Non sappiamo che tipo di danno questo virus potrebbe fare se si diffondesse in un Paese con un sistema sanitario più debole. Dobbiamo agire ora per aiutare i paesi a prepararsi a questa possibilità”, ha aggiunto, riconoscendo gli sforzi della Cina nel contrasto alla malattia.





Il direttore generale dell’Oms ha anche precisato: “Benché i casi fuori dalla Cina siano ancora relativamente pochi dobbiamo agire insieme per limitare un’ulteriore diffusione. Non sappiamo quali danni questo tipo di virus potrebbe causare in paesi con una debole sanità pubblica. Dobbiamo aiutarli. Questa dichiarazione non è nessun caso un voto di sfiducia per la Cina”.





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In Italia intanto sarebbe stata individuata la struttura militare dove verranno ospitati i circa 60 italiani di ritorno da Wuhan, la città cinese epicentro dell’infezione di nuovo Coronavirus. L’edificio, che si trova vicino Roma, secondo quanto si apprende, è molto confortevole e ha tutti i requisiti per ospitare i connazionali rimpatriati per i 14 giorni, il periodo dell’eventuale incubazione del virus.









L’aereo militare che riporterà indietro gli italiani partirà da Roma nella giornata di sabato. Se tutto verrà confermato, i connazionali giungerebbero a Roma domenica, considerati i tempi tecnici per organizzare il rientro e la messa a punto delle complesse questioni logistiche. Se il volo dall’Italia






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