Negli ultimi giorni le cattive condizioni metereologiche hanno deteriorato le coste arenarie, già crollate a più riprese. Ma ora la situazione è diventata ancora più drammatica.
È stata una serie di fattori a far precipitare negli ultimi giorni la situazione su alcuni tratti della costa californiana affacciata all’Oceano Pacifico.
Le recenti forti piogge, i venti intensi che dal largo hanno spinto il mare verso la costa e, non da ultimo, la scelta di edificare tratti del litorale posti a strapiombo anche più di 30 metri sul mare.
Le piogge incessanti dei giorni scorsi legate al fenomeno di El Nino hanno intriso il terreno californiano fino a renderlo saturo di acqua, a causa dei costanti flussi umidi e perturbati provenuti dal Pacifico. Questi sono stati accompagnati da forti venti mediamente occidentali o sudoccidentali che hanno provocato onde alte alcuni metri e che si sono infrante sulla costa, erodendola giorno dopo giorno.
È successo a Pacifica, località situata pochi chilometri a sud dei confini meridionali di San Francisco.
Il risultato è che sono emerse le fondamenta di alcune abitazioni edificate evidentemente troppo vicine al litorale, con alcuni crolli che si stanno verificando nelle ultime ore. Le autorità locali sono state costrette all’evacuazione di molte famiglie che risiedono in questa zona, per l’elevatissimo pericolo di crolli.
Al momento le condizioni meteorologiche in questo tratto della California sono migliorate. Il tempo è stabile e secco e i venti non soffiano più dal mare. Ma la situazione edilizia sembra ormai compromessa, senza considerare che dalla prossima settimana la costa del Pacifico potrebbe venire nuovamente raggiunta da altre piogge in grande stile.