Finiti i Colloqui di Riad : Mosca e Kiev già ai ferri corti

 

Colloqui di Riad sulla tregua in Ucraina: Mosca e Kiev già ai ferri corti

Si sono conclusi i colloqui di Riad sulla tregua in Ucraina, un passo cruciale nel tentativo di porre fine al conflitto che da oltre due anni insanguina l'ex repubblica sovietica. Tuttavia, nonostante i tre giorni di negoziati tra Russia, Ucraina e Stati Uniti, emergono già divergenze che potrebbero compromettere i progressi raggiunti. Il principale punto di attrito riguarda il possibile alleggerimento delle sanzioni contro Mosca, un tema che ha acceso il dibattito tra le parti.

Finiti i Colloqui di Riad : Mosca e Kiev già ai ferri corti

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Le posizioni degli Stati Uniti

Nel pomeriggio del 25 marzo, la Casa Bianca ha rilasciato due comunicati ufficiali che sintetizzano i risultati delle trattative con Mosca e Kiev. I documenti delineano i punti chiave affrontati nei negoziati di Riad, con due focus principali: la definizione di un cessate il fuoco di 30 giorni per le infrastrutture critiche e la regolamentazione della navigazione nel Mar Nero.

Secondo quanto dichiarato da Washington, entrambe le parti in conflitto hanno concordato di lavorare all'attuazione dell'accordo stipulato verbalmente dall'ex presidente Donald Trump con i leader Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. In particolare, si prevede il divieto di attacchi contro le infrastrutture energetiche di Russia e Ucraina, una misura fortemente voluta da Mosca. Tuttavia, le richieste di Kiev, che puntava a proteggere anche porti e ferrovie, non sono state accolte.

La questione del Mar Nero

Un altro punto di discussione riguarda la sicurezza della navigazione nel Mar Nero. Le delegazioni di Mosca e Kiev avrebbero accettato di impedire l'uso della forza e di evitare l'impiego di navi commerciali per scopi militari. Questo accordo punta a ripristinare l'Iniziativa del Mar Nero, l'intesa mediata da Turchia e ONU nel 2022 che ha garantito l'esportazione del grano ucraino e l'esenzione dalle sanzioni per i fertilizzanti russi. Tuttavia, la sospensione del rinnovo da parte di Mosca aveva bloccato tale accordo, generando ripercussioni sui mercati internazionali.

Divergenze tra Mosca e Kiev

Nonostante le dichiarazioni ufficiali, la strada per l'attuazione della tregua appare ancora in salita. Kiev spinge per un cessate il fuoco immediato, mentre il Cremlino condiziona la sua attuazione alla revoca delle sanzioni contro le aziende russe attive nel settore agricolo e dei fertilizzanti. Tra i nodi da sciogliere vi sono le restrizioni su compagnie di assicurazioni, armatori, fornitori di macchinari agricoli e istituti finanziari legati all'export russo.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che il Segretario generale dell'ONU, António Guterres, sta lavorando per facilitare l'allentamento delle misure restrittive contro Mosca. Da parte sua, la Casa Bianca ha ribadito l'impegno degli Stati Uniti a facilitare l'accesso della Russia al mercato mondiale, ridurre i costi delle assicurazioni marittime e migliorare l'accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti.

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La posizione della Russia

Per il momento, Mosca mantiene una strategia attendista. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che i dettagli tecnici delle trattative rimarranno riservati e che sono attualmente "in fase di analisi". Non è prevista, almeno per ora, una nuova telefonata tra Putin e Trump, anche se, secondo Peskov, un contatto potrebbe essere organizzato rapidamente se necessario. Alcune indiscrezioni indicano che una possibile dichiarazione congiunta tra Mosca e Washington sarebbe stata annullata a causa dell'opposizione dell'Ucraina.

Intanto, gli Stati Uniti hanno confermato il loro impegno a favorire lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio di detenuti civili e il ritorno in Ucraina dei bambini trasferiti con la forza in Russia. Tuttavia, al momento, non è previsto un vertice trilaterale che coinvolga direttamente delegati di Kiev, Mosca e Washington.

Il dubbio europeo

In Europa, prevale lo scetticismo sulla reale volontà della Russia di rispettare i confini ucraini e gli eventuali accordi di tregua. Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha espresso forti dubbi sulle intenzioni di Putin, sottolineando l'urgenza per l'UE di rafforzare la propria autonomia strategica. Costa ha ribadito la necessità di incrementare la spesa per la difesa di oltre il 30%, in linea con il piano di riarmo europeo promosso dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Nel frattempo, la cosiddetta coalizione dei volenterosi, guidata da Parigi e Londra, continua i suoi lavori. Domani, il presidente ucraino Zelensky sarà a Parigi per un incontro con il presidente francese, in vista di un'importante riunione con il premier britannico Keir Starmer. L'obiettivo è definire i dettagli operativi di un'iniziativa di peacekeeping per monitorare un'eventuale tregua totale in Ucraina. Resta da vedere se e quando questa tregua verrà effettivamente stipulata.